giovedì 21 settembre 2017

Riapertura del cantiere

A quando risale l’ultimo post sul mio diario segreto on line?
Minchia, a sei mesi fa, risale a marzo. Tutto questo tempo a rimuginare sui perchè della vita e l'unica cosa che ho prodotto, in sei mesi, è stata una lista della spesa. 

Vero che sulla lista c'era scritto qualcosa tipo: 
"una casa nuova - perchè no?"
"e se cambiassimo la macchina prima che si fonda la Fiesta - ops si è fusa la Fiesta - cambiare urgentemente la macchina"
"apparecchio per i denti di Sara - ma perchè cristonafaus?"
"mare-piscina-fenicotteri-cattedrali-boulangerie-budget 1800€?"
"dove reperire un centro di addestramento al pattinaggio artistico su rotelle?".  

Tante attività da organizzare e gestire.

Fatte un po' di cose, finite le ferie, riaperti i sacri templi dell'istruzione pubblica, avrei voluto rimettermi subito a scrivere per rasserenarmi, ma la lavatrice ha preteso la mia attenzione. Però di questo non posso lamentarmi troppo perché, mentre stiravo 25 chili di panni, sono riuscita a vedere due stagioni di Preacher. 

Tutto pulito, tutto a posto, ho anche cancellato un paio di pagine Facebook che mi appesantivano il cervello, pronti per ricominciare.

Stavo per mettermi seduta tranquilla a scrivere le note a commento delle foto da stampare per l'album delle vacanze di famiglia 2017, quando due bambini su tre* mi si sono presentati con ben 16 (sedici) libri scolastici da foderare.

“Ooouh!” ho detto, che è un verso che gli propongo spesso in quanto ormai ho difficoltà ad articolare con precisione il flusso di coscienza che mi attraversa il cervello (con tanto di sfocata immagine di James Joyce che sbuffa ed alza gli occhi al cielo).
"I libri da foderare etichettare e riconsegnare...". 
“Ouh?” ho poi ripetuto in forma interrogativa, perchè mi ero già persa, “ma per quando?”. 
“Domani?” ha risposto la mia non molto convinta prole. 
“Vabbè, foderare i libri è un momento catartico. Chiudo gli occhi e rivedo mia madre, intenta a foderare i miei, dopo averne cancellato i segni dei precedenti proprietari, vedete ragazzi…” ma i ragazzi sono già spiattellati sul divano “non ora, signor giudice, sto giocando ai videogames”. 

Armata di un’inspiegabile buona lena, mi sono messa all’opera e dopo neanche due ore ecco risplendere, in tutta la sua magnificenza, una pila di libri foderati ed etichettati, pronti alla consegna.

Allegerita la mia coscienza, eccoci, finalmente. Avrei questi due possibili argomenti:

1) “Racconto come ho trascorso le mie vacanze”;

2)“Espongo le mie lunghe riflessioni sul concetto di remissione e perdono senza spoilerare il ruolo di Hitler in Preacher 2”.

Due opzioni estenuanti, per stasera mi do malata, se ne riparla domani (sempre che non arrivino i libri della pattinatrice artistica a rotelle).

Buona notte Ciccio.



*due bambini su tre di quelli con cui condivido l'appartamento, non si fa riferimento a nessuna media o statistica nazionale.

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