sabato 15 aprile 2017

Hieronymus Bosch

C’è questa immagine (vedi immagine) di una civetta che sorge da un tulipano capovolto, munito di tronco e arti umani, inferiori e superiori, che reggono delle grosse bacche rosse. 
È un immagine molto forte, la civetta è esterrefatta, come darle torto? 
Fa parte del dipinto "Il Giardino delle delizie", realizzato tra il 1480 e il 1490 da Hieronymus Bosch. Erano quelli dei tempi in cui il concetto di "delizia" era molto più surreale rispetto ad oggi.

La modella che Bosch pagò per la composizione di questa tavola era una giovane civetta dell’Andalusia, che Bosch teneva sul terrazzo affacciato al cortile, l'unico sul quale il regolamento condominiale permetteva di stendere i panni e usare come deposito di cianfrusaglie. Sul terrazzo la famiglia Bosch teneva anche i contenitori per la raccolta differenziata. 

Questo mi porta spontaneamente a chiedermi, perchè in ogni mia divagazione ad un certo punto compare una coppia e in questa coppia il marito ha come compito lo smistamento della monnezza (ma il marito prende questo compito più come una scusa per cristonare da lontano nei confronti della moglie che come un dovere civico nei confronti della società)? E guarda caso la moglie lo sente cristonare ma non può rincorrerlo perchè intralciata dal filo del ferro da stiro? La risposta è da qualche parte dentro di me. Si chiama entero-gastrite da stress.

Terminata la tela, Bosch la consegnò ai coniugi Nassau, che l’avrebbero appesa nella loro residenza di Bruxelles. Per l’occasione venne organizzato un importante ed elitario appuntamento mondano.  

Piccola curiosità etimologica: faceva parte della commissione di Bosch anche la tinteggiatura della cucina, alla quale si dedicò nel weekend precedente il grande evento. Da lì il nome vernissage. 


La sera del 22 maggio 1492 la tela venne scoperta. La civetta era presente a sé ed al mondo sensibile, quando all'improvviso si vide nello specchio degli occhi del pittore. Lo stupore non abbandonò mai più il suo sguardo. 
Vennero serviti budini guarniti con grosse bacche rosse su vassoi d’argento, portati in sala da tronchi umani con gambe e braccia e un tulipano per cappello, a nascondere il collo mozzato. La civetta scappò urlando e non si seppe più nulla di lei.

Seguiranno a breve le indicazioni su come impostare le opzioni internet avanzate per non incappare mai più in un articolo come questo, neanche per sbaglio. Portate pazienza, debbo sfogare lo stress, mica posso infierire oltre sulla mia famiglia.


"Questa"