lunedì 24 agosto 2015

UansAponATaim S01 E11

Stagione 01 Episodio 11

Nonostante la debilitante fatica che mi coglie al termine di una lunga giornata di cazzeggio, conclusasi con un 18/22 estenuante, mi accingo all’ultimo sforzo pre-nanna, e vado a riassumere l’undicesima puntata della mia serie preferita, per la mia amica preferita. (N.d.A.: "Mi accingo” è imbarazzante.)

L’undicesima puntata è incentrata sulla storia di Sidney, l’aiutante di Reggina a Storybrook, alter-ego dello spirito che abitava nello Specchio Magico nel Bosco Infrattato. 
Avendolo praticamente eliminato dalla narrazione delle prime dieci puntate, potremmo serenamente saltare la sua storia. Ma chi lo sa (N.d.A.: E soprattutto, chi se lo ricorda?), potrebbe tornare utile/ fondamentale in futuro. 
E chi sono io, per modificare il succedersi degli eventi per la mia comodità/ pigrizia? Sono mica un'interprete di libri religiosi...

Quindi, tratteggiamo comunque, con una metaforica matita 2B, un veloce schizzo del personaggio.

Il re (marito di Reggina/ padre di BiancaNeve) un giorno, su una spiaggia, trova la Lampada di Aladino. Ha a disposizione i canonici tre desideri ma, essendo già intestatario di mezzo reame, decide di non desiderare nient’altro, per non doverci rimettere ulteriori migliaia di euro di commercialista.
 
Decide quindi di liberare il genio e di regalargli, come secondo desiderio, il terzo desiderio. Il Genio, in un primo momento fortemente indeciso tra un profiterole e i marò, decide per una dignitosa terza opzione: la libertà. Non termina neanche di urlare la parola libertà a pieni polmoni, che ecco una gigantesca statua della libertà compare sul bagnasciuga. 

Il re propone allora di allontanarsi rapidamente, prima che arrivino delle scimmie a cavallo armate, e chiede al genio di seguirlo alla sua corte. Il genio lo segue, soprattutto perché le ultime frasi del re sulle scimmie a cavallo lo convincono che alla sua corte deve avere della roba veramente buona. 

Giunti alla corte, il Genio si innamora di Reggina. Lei approfitta della situazione, prima per procurarsi un veleno raro con cui uccide il marito, poi per far ricadere sul Genio la colpa. Ma il Genio non ci sta e si auto-confina nello specchio di Reggina per stare con lei per sempre. (N.d.A.: Ah sì, non fa una piega.)

...

‘Npratica poi a Storybrook, Sidney e Reggina complottano contro Emma per farle fare una colossale figura di cacca davanti a tutta la popolazione (circa 76 persone). 
Intanto, Henry è disperato per aver smarrito il libro delle fiabe. 

Il libro in realtà gli è stato sottratto dallo sconosciuto in motocicletta apparso, ma dimenticato, nel nono episodio, successivamente citato nella premessa del decimo episodio, con la promessa di parlarne diffusamente in questo episodio. 

Ovviamente me ne sono completamente dimenticata. 

Pazienza, abbiamo ancora undici episodi da affrontare.



… To Be Continued ...

mercoledì 19 agosto 2015

Finalmente un post poetico

Tutte le volte che cucino dei calamari/ totani/ seppie, mio marito mi chiede: “chissà qual è la differenza?”. 
Non ottenendo da me una chiara ed illuminante risposta, si dedica al cibo.
Ma resta il dubbio, lo leggo nei suoi occhi. 

Quante volte ho finto di dormire, ma l’ho spiato con tenerezza svegliarsi alle due di notte, aprire la finestra e guardare verso il cielo stellato, quasi a voler domandare agli astri, abitanti dei gelidi e vuoti spazi siderali, da dove osservano la vita degli esseri umani andare e venire e ricoprire la terra come buffi, scomposti e tormentati granelli di sabbia, alfine spazzati dalla marea, se almeno loro avessero scoperto, nel loro orbitante peregrinare che dà forma ad infinite costellazioni, dove invano l'uomo tenta di leggere un destino, un segno, un messaggio del divino la cui esile fiammella di vita forse ancora si agita nella nostra cassa toracica, quale fosse la differenza. 

Ma le stelle, lontane milioni di anni, tacciono. Le loro orecchie (N.d.R.: le orecchie?) sono sorde ai lamenti di colui che a loro si rivolge, in cerca di conforto. Che la luce che ancora illumina le nostre notti sia solo un pallido riflesso della loro antica e ormai spenta coscienza, che giunge a noi attraversando una distanza talmente vasta e con la lentezza assoluta di un tempo la cui durata resterà per sempre inconcepibile alle milioni di generazioni umane che solcheranno ancora l'universo, ancorate a questa roccia vagabonda che chiamiamo casa? 
O forse è solo che dovrei diminuire la dose di aglio nel soffritto?

Dopo aver cessato di fingere di dormire, per addormentarmi davvero, finisco di dormire verso le 7 del mattino. Ed ecco, una forza interiore mi sveglia e mi dà carica, energia ed entusiasmo. Poi scopro di aver terminato le brioche e di dover fare colazione con le fette biscottate integrali, e di nuovo precipito nel baratro dell'apatia. Ma non sarà questo a scoraggiarmi, no, oggi risponderò al quesito che tormenta le notti di mio marito. 

E dopo neanche 14 ore, eccomi qui, pronta ad addentrarmi nella selva delle domande, alla ricerca della verità, la luce della conoscenza illuminerà il retro dello schermo del mio pc, nulla mi distrarrà da quella che è la mia missione, il mio scopo, la mia... uh, guarda qua, ma questo è un cortometraggio ispirato al mondo di Harry Potter, che figata!

Aspe', dicevo, dunque. Vu vu vu ui-chi-pe-dia punto it. Ah, ecco. Calamari... totani... e seppie.

Or dunque, qual è la differenza tra questi tre squisiti esseri viventi?
Ecco i principali tratti distintivi di questi molluschi Cefalopodi (=il corpo è fatto da una testa voluminosa e da un grosso “piede”, che si è evoluto nel tempo).

Totano: 10 braccia (di cui 2 più lunghe), pinne laterali romboidali corte, colore rosso violaceo;

Calamaro: 10 braccia (di cui 8 più corte), pinne laterali lunghe quasi metà del corpo, colore bianco;

Seppia: 10 braccia (di cui 2 retrattili, più lunghe, adibite anche alla riproduzione) (N.d.R.: Quest’ultimo è un simpatico e comune retaggio, che nell’evoluzione non è andato del tutto perso negli esseri umani, che a volte sentono ancora la necessità di copulare con le proprie braccia), cambia colore in base al fondale, quindi suppongo sia corretto dire "colore banco frigo del Carrfûr",

Se questi veloci tratti descrittivi non dovessero essere sufficienti, ecco come riconoscere i 3 animali in base agli ambienti in cui si trovano:

Il totano si può trovare spesso adagiato su di una piastra rovente, intento a sfrigolare con passione, trafitto da bastoncini di legno che impediscono il naturale arricciamento dei bordi. Altro punto ideale per l’osservazione dei totani sono i bordi delle padelle piene di olio caldissimo, dove i totani si immergono, ricoperti di pangrattato, per rendere la loro consistenza esterna più croccante.

Il calamaro è facilmente avvistabile dentro padelle, ricolme di aglio, cipolla e pomodorini, dalle quali ad un certo punto si allontana per rifugiarsi su un letto di bucatini al dente.

Le seppie, se di piccole dimensioni, adorano fare il bagno in guazzetti di pomodori e piselli. Oppure si infilano sui soliti bastoncini di legno, vicino agli amici gamberetti, e sfrigolano anche loro con passione su di una piastra rovente.

E con questo, abbiamo concluso la nostra dissertazione delle 23:56. Buonanotte!!

Un doveroso ringraziamento al summenzionato marito, che mi ha prima ispirato e poi supportato nella redazione di questo post, uccidendo due pericolosi insetti che si erano avventati su di me, attratti dalla luce dello schermo del pc (ah, la famosa e pericolosa luce della conoscenza).

Un ringraziamento speciale anche a Zia Virgi, che questo Pc mi ha donato, permettendomi di sfogare le mie ansie qui, anziché là fuori, nel pericoloso mondo della socializzazione reale.


mercoledì 12 agosto 2015

Finalmente l'assunzione...

Maria (nome di fantasia) lavorava in nero presso la ditta “Cielo” da anni. 

"Anni... Uff, sembrano secoli, altroché!" sbuffava, rivolta al figlio.
"Mamma, non preoccuparti, stai facendo un buon lavoro, credono tutti in te!" la rincuorava Salvatore (nome di fantasia), accoccolato davanti alla X-Box.

Sì, era considerata da tantissime persone come “assunta” a tutti gli effetti, ma la sua situazione non aveva un riconoscimento “legale”.

Con quale sorpresa e gioia accolse la lettera di Assunzione, firmata dall’allora vice-presidente, l'Ing. Pio Dodicesimo, quel lontano 1° Novembre del 1950

"Giuseppe!! (nome di fantasia), finalmente potremo fare degli altri progetti..." esclamò entusiasta al rientro a casa.

Ma Giuseppe dormiva profondamente, che a svegliarlo ci sarebbero volute le trombe del giudizio universale, quindi Maria andò a festeggiare con il primo figlio, che era già ben sveglio accanto a lei.

Da allora, tutti gli anni, il 15 agosto, si celebra e si ricorda il lieto avvenimento con gite in campagna, grigliate di carne, pane fresco e un po’ di vino. 



(N.d.R.: Peccato che tale riconoscimento sia avvenuto a ben 1950 anni dalla data della sua prima gravidanza, le cui responsabilità si dice ricadessero direttamente sul Presidente...)