martedì 14 luglio 2015

Le nostre vacanze I - Palamós, Catalunya.

Premessa: all'epoca dei fatti, Sara aveva 8 anni, Davide 5 e Ilaria 2.

A cavallo tra agosto e settembre 2013, la famiglia Grillo trascorse due settimane di vacanza in Spagna.

Questo incipit contiene due errori fondamentali: primo, non andammo a cavallo, ma a bordo di una sprintosa e sovraccarica Ford Fiesta, secondo, non eravamo in Spagna, eravamo in Catalunya.

Cambiamo dunque l’incipit, e passiamo al modo presente, che è più facile.

La partenza notturna è un obbligo, i bambini tendenzialmente dormono e, arrivando di prima mattina, si può sfruttare ogni minuto del primo giorno di vacanza. Se non si dà troppa importanza al fatto di non aver dormito la notte precedente. Ma noi siamo ggiovani e strafighi. (N.d.A.: Questo è il correttore automatico, io avevo scritto strateghi.)

Partenza ore 4:35, arriviamo all’imbocco del Frejus alle 5:20 e parcheggiamo, in attesa dell’apertura del nostro senso di marcia. 
“Ahaaa” esclama Davide, stiracchiandosi “siamo arrivati!”. Vabbè…

Proseguiamo il nostro viaggio, fino all’arrivo a Narbonne, dove ci fermiamo per pranzare e passeggiare un po’, visitando il centro storico. Ripartiamo, dopo aver nuovamente controllato sulla mappa le ultime, fondamentali tappe, da Narbonne a Palamós. Per portarci avanti con il lavoro e con le litigate, sbagliamo subito la rotonda di accesso all’autostrada. Ma questo è nulla, in confronto al casino che faremo da Girona in poi.

All’arrivo in campeggio, dopo aver constatato che, nonostante le 12 rotonde dall’uscita della statale al cancello del campeggio, Fra ed io siamo ancora sposati, prendiamo possesso dei nostri 25 metri quadri di bungalow. 
Facciamo giusto in tempo a scaricare la prima valigia, che ecco Ilaria esegue il suo primo carpiato arrotato (che emozione, da perdere il fiato ogni volta), con atterraggio sul cemento con le ginocchia, dalla terzo gradino della scaletta di accesso.

Per non sentirsi da meno, Davide decide di stupirci poco dopo, con un colpo da maestro. 
Attende pazientemente (seee) che le bici vengano slegate. O meglio, che Francesco rimuova le 350 fascette da elettricista che assicuravano le bici al cofano. Poi, una volta che Sara ottiene per entrambi il diritto al giretto esplorativo in solitaria, balza in sella e attacca a pedalare, con un'aria molto sospetta (col senno di poi).

Il campeggio è strutturato a terrazze, tipo la Liguria (per semplificare un po’). Pedalando a folle velocità e senza frenare in curva, può capitare (non sempre eh, ma a volte capita) di planare sulla terrazza sottostante, che corrisponde all’area picnic attrezzata di un bungalow, abitato da un famiglia di tedeschi. Vedi "schema sottostante".

"Schema sottostante"

Il capofamiglia, vedendosi rovinare addosso un novello Elliot volante, senza però la rassicurante presenza del suo amico E.T., viene colto da una lieve angina pectoris. Una volta ripresosi dallo schock, tenta di curare le ginocchia di Davide somministrandogli delle caramelle. 

Dopo aver recuperato il figlio, aver verificato le sue attività cerebrali e applicato i dovuti cerotti e averlo mandato nuovamente a giocare con le sue sorelle, suo padre ed io possiamo finalmente fare quello che davanti a lui non era consigliato: ci sganasciamo dalle risate fino a piangere dal mal di pancia, e ci mangiamo le sue caramelle.

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Per riassumere, le due settimane seguenti saranno un susseguirsi di piscina/ visite culturali/ spiaggia/ relax domestico.


Piscina

La piscina è una tipica piscina, piena d'acqua che finge di essere blu. (N.d.A.: Momento poesia.

Visite culturali

Le nostre visite turistiche includeranno, oltre a Narbonne, Girona, Figueres, Palfrugell, Barcellona e Pals. 
Quantitativi infiniti di informazioni storiche e artistiche sono reperibile nel meraviglioso mondo del web, oppure potete applicare a piacimento i seguenti aggettivi: splendida, artistica, medievale, suggestiva, articolata, colorata e profumata, alla parola “città”. 
Due splendide foto d’autore sono disponibili sul mio profilo personale Fb, le altre ritraggono i protagonisti della vicenda.

Spiaggia

La spiaggia è principalmente quella di Palamós, comunale e non attrezzata. Dalla sabbia fine spuntano alcuni scogli in riva al mare. L’acqua è pulita e limpida, ottima per fotografare i propri piedi, impanarsi non appena un genitore vi ha cosparsi di crema solare o per insaporire i cracker sconditi.

Ma sono soprattutto gli scogli, ad attirare fin da subito l’attenzione di Davide. 

La maggior parte del tempo che passiamo in spiaggia, Davide la trascorre appollaiato su uno scoglio, in posizione rannicchiata. Fermamente convinto di essere un feroce dinosauro, come tale si muoverà per due settimane (anche in campeggio e sulla Rambla...).

Schiena arcuata, mani ad artiglio, ginocchia piegate a sollevare possenti zampe posteriori. Il tutto emettendo suoni dal gutturale allo stridulo, a seconda della preda avvistata, o della necessità di marcare il territorio o intimorire gli avversari. 


Gli avversari sono più che altro pensionati francesi e spagnoli, che guardano Davide e nel mentre rivedono le loro opinioni sul trattato di Schengen.

A volte, il feroce dinosauro decide che la vita solitaria in fondo non fa per lui, e scende dagli scogli per avventurarsi sulla spiaggia. Verso i pensionati francesi e spagnoli. Che, in un primo momento, salutano e sorridono come tendenzialmente si fa quando si vede un bambino piccolo.

Ma questo non fa altro che aumentare la spavalderia del dinosauro, che improvvisamente srotola la colonna vertebrale, si rizza sulle zampe posteriori, e attacca una tiritera di circa 10 minuti su quanto interessante e bella sia la vita nel Giurassico. Con dimostrazione pratica dei vari movimenti e traduzione in italiano, parola per parola, di ogni grugnito. 
Poi, soddisfatto dello scambio (unilaterale) di opinioni, il dinosauro risale, ululando e gorgheggiando, sul suo scoglio.

Mentre Davide si aggira tra gli scogli, Sara si divide tra Harry Potter e l’esplorazione dei fondali marini (dai 30 ai 125 cm).

Ilaria diversifica molto le sue attività, scava nella sabbia, ciuccia la tetta, getta sabbia sull’asciugamano, ciuccia la tetta, si fa portare secchiate d’acqua da rovesciare nel mare affianco, ciuccia la tetta, svuota il mare con il secchiello, ciuccia la tetta. Ah, che relax.

Relax domestico 

(N.d.A.: Quest’ulitma parte potrei, anzi sicuramente lo farò, copiarla e incollarla su tutti i post che riguarderanno le nostre vacanze, con varianti minime relative all’età dei bambini.)

Il vero momento-relax delle nostre vacanze, è quell’attimo di serenità domestica che ritroviamo dopo un bel pranzo tutti insieme, quando i bambini, stremati dalle attività della mattinata, fanno finta di sedersi a riposare sul letto e si impiombano per un’ora secca. Fra prepara il caffè, io mischio le carte per il nostro ormai rituale Torneo di Pinacola delle Vacanze. E cominciano a volare insulti di una prepotenza inaudita. 

La stessa scena si presenta la sera, dopo cena. Mentre Ciccio prepara nuovamente il caffè, io mischio le carte. L’atmosfera è più tesa che mai. Non è un gioco di carte, è attesa, studio dell’avversario, occhi che si incrociano furtivi, che fanno finta di non guardare le carte a terra, caffè sorseggiato sempre più lentamente e poi.. “Toccava a me o a te?”. BoOoh...

Nel frattempo Sara e Davide si rintanano nella cameretta, e iniziano a saltare ognuno sul proprio letto, poi da un letto all’altro, fino alla guerra totale, con lancio di cuscini, peluche, libri, ciabatte e Ilaria.

Il risultato di tutto questo saltare, visto da fuori, è un bungalow che, essendo molto piccolo e compatto, trema e sobbalza ritmicamente, accompagnato dal suono di due voci adulte che esclamano “'sta volta ti spacco” e "è inutile tenerlo in mano, tanto prima o poi te lo prendi da sola".

Ad oggi, 14 luglio 2015, siamo 14 a 1.

venerdì 10 luglio 2015

UansAponATaim S01 E10

Oggi, dopo un’intensa giornata di cazzeggio, decido di appoggiare le mie possenti chiappe sul divano per un paio di minuti. Accendo la tv e, stranamente, nessuno studentello imberbe e privo di reddito proprio, si precipita a reclamare l’atavico diritto al possesso del telecomando. 
Digito quindi la mia combinazione preferita, 2+1, e atterro su Rai4, dove… ma guarda un po! Stanno trasmettendo l’episodio 9 della prima stagione di OnceUponATime, proprio quello che ho riassunto per ultimo. Devo dire che noto qualche piccolo discostamento dalla storia che ricordavo io, soprattutto nel finale, quando in città arriva uno sconosciuto in motocicletta. (Non importa, tanto in questa puntata non serve, ne parliamo poi nella prossima).

Bene, questo era lo spunto che mi serviva, l’anonimo suggerimento del fato, che mi spinge a rinnovare il mio impegno, anzi, il mio atto di proselitismo, Concetta. 

Eccoti la decima puntata.

Stagione 01 Episodio 10

Principe Gnocco (il secondo gemello, sostitutivo in copia conforme) e AbiGaja, stanno per sposarsi. Gnocco fa di tutto per rallentare i preparativi, perché in fondo al cuore prova ancora un forte sentimento per BiancaNeve (avrei dovuto mettere in fondo al cuore tra virgolette).

- Non sono sicuro di questi segnaposti color malva…
- Ieri ti piacevano però!
- Sì, ma non ricordavo che i laccetti delle tende fossero color giallo banana, sarebbe di un cafone pazzesco.
- Ok, possiamo cambiarli con quelli bianchi a pois giallo cedro…
- Sì, certo. Come no… Fingi pure di ignorare che le buste degli inviti siano giallo limone.
- D’accordo, li faremo ristampare, adesso controlliamo per l’ultima volta i posti a sedere..
- Il. Tableau. De. Mariage. Forza, ripeti con me, il Tableau de Mariage…
- Ehm, il Tableau de mariage… Uhm, stiamo parlando del cartellone coi posti a sedere, sì?
- Il Tableau de Mariage, il Tableau…
- Il Tableau de Mariage, il Tableau de Mariage, il Tableau...

E via così per ore, ore, ore…

Nel frattempo, BiancaNeve si reca di nascosto a palazzo, perché anche lei sentiva di provare ancora un sentimento nei confronti di Gnocco. Ma il re la scopre, e la costringe a fingere con Gnocco di non essere mai stata innamorata di lui. 
Allo scopo di dimenticarlo per sempre, va da Tremotino per procurarsi una pozione magica.

-Ho bisogno di una pozione magica per dimenticare il mio fortissimo sentimento per coso, lì, come si chiama…
-Lo strafigo che hai rapinato nel bosco?
-Eh.
-Eh.
-Sì, dai, hai capito, coso.
-Ok, credo di avere quello che ti serve, vuoi il generico, che costa un po' meno? Sono 200 sesterzi.
-E se vado dritta? Ahahaha.
-Ahahaha.
-Ahahaha.
-Lol, cretina, prendi sta pozione e piantala di farmi perdere tempo che devo andare su Pinterest a guardarmi un po’ di quadri.
-Mo stai pure su pinterest? Ma non ce l’hai una cazzo di vita?
-Fattacci miei, toh.
-Glu glu glu. (N.d.R.: Non sono del tutto certa che il fatto che BiancaNeve beva vada espresso così, ma quelli del corso di sceneggiatura on line 10 lezioni 1 € acquistato su Groupon sembravano convintissimi. A me pare più BiancaNeve che imita un tacchino)
-Perchè stai imitando un tacchino? (N.d.R.: Lo sapevo, lo sapevo!!)
-Grazie, è stato un piacere.
-Oh, i 200 sesterzi!!
-Per cosa?
-Per la pozione per dimenticare…
-Dimenticare cosa?
-Il prinicpe.
-Chi?
-Coso!!
-Coso chi? Inoltre, detto tra parentesi (ma scritto senza, oh, no, alla fine le ho messe 'ste cazzo di parentesi), tu chi saresti?
-Tremotino.
-Tremotino chi?
-Mavaffammokkk!!!


A Storybrook, MaryMargaret va tutte le mattine a fare colazione al bar alle 7:15, anche se non attacca a lavorare fino alle 9:30. Emma, che non riesce a spiegarsi questa bizzarria, crede che l’etilismo di MaryMargaret stia peggiorando. Decisa a parlarne con l’amica, la aspetta al bar.

- Ciao Mary!
- Oh, ciao Emma, come va?
- Bene cara, hai delle briciole sulla giacca...
- Oh, sono del babà al rum. Dovresti provarlo, è ottimo, intinto nel cappuccino al gin...
- Ginseng?
- Non conosco la marca Seng, è un gin orientale?
- Lasciamo perdere. Che fai qui?
- Oddio, devo dirlo a qualcuno se no esplodo… Lo vedi coso, lì nell’angolo? Viene tutti i giorni qui alle 7:15 per fare colazione.
- Coso?
- Sì, coso, quello che abbiamo salvato al fiume..
- Ah, David, gnocco eh?
- Non so perché, ma questo commento ha un suono edipico.

Boh, per non perdere troppo tempo, riassumo ulteriormente: si scopre che anche David va a fare colazione alle 7:15 perché ci va Mary. 

I due si parlano ma decidono di non vedersi più perché non è giusto nei confronti di Katherine (la moglie di David a Storybrook, che in realtà è Abigaja, piazzata lì da Reggina per rovinare il lieto fine di BiancaNeve e Gnocco - che poi, a ben pensarci, se loro non sanno di essere loro, che cavolo di vendetta è? mi pare sempre un po’ tirata per le orecchie sta storia). 

In seguito ad uno strampalato tentativo di salvataggio di un piccione da parte di Mary (giuro Co’, un piccione: lei lo trova ferito, lo salva, e corre nel bosco per riportarlo al suo stormo che sta per migrare perché altrimenti morirà. Tutto ciò dietro consiglio del veterinario, che ipotizza scenari apocalittici derivanti dal mancato ricongiungimento del piccione con gli altri. Poi nel bosco scoppia una tempesta tremenda e David la salva aprendo un ombrello… vai a vederti l’episodio se non ci credi), i due si reincontrano, e finiscono per baciarsi, sotto gli occhi di Reggina (e sotto un ombrello).

- Che bel bacio, coso. E che bell’ombrello color malva…
- Ma non vedi che è lavanda? 
- Anche malva andava bene…
- Con i miei stivali da pioggia giallo ananas? È di un cafone pazzesco.


… To Be Continued ...