giovedì 26 febbraio 2015

Dio e le lumache

Dio si svegliò stropicciandosi gli occhi, sbadigliando e spuzzettando sotto il piumone. La mamma lo chiamò il suo "puzzone adorato", cosa che lo avrebbe mandato in estasi ancora per qualche anno.

- Dai, alzati e cammina amore, facciamo una bella colazione insieme.
- E poi?
- Poi ci laviamo i dentini e la faccia.
- E poi?
- Poi ci vestiamo e usciamo.
- E poi?
- Non vuoi sapere dove andiamo?
- Nel senso, dove andiamo poi?
- Si, poi.
- Poi?
- Poi andiamo all’asilo, oggi è il giorno dello smistamento.
- Woooow

Dio aveva le idee molto confuse sullo smistamento, avendo appena terminato la lettura del primo Harry Potter.
Quando fu chiamato il suo nome, apprese di far parte della classe degli arancioni, categoria "lumachine".
Terminato l'elenco dei bambini presenti, la mamma si mise a chiacchierare un po' con tutti, mentre lui spiaccicava svogliate manate di pasta di sale ovunque, finché non fu l'ora di tornare a casa. 
Dio, taciturno e sconfortato, attese che la mamma sprofondasse nel suo sonnellino del dopo pranzo per impossessarsi del tablet. Cosa potevano mai avere di così speciale le lumachine, rispetto ai grifoni? 

Questo è quanto lesse su internet:
"I gasteropodi (lumache e chiocciole) sono molluschi che, rispetto ai molluschi ancestrali, hanno perso, durante un incidente evolutivo, la simmetria bilaterale, evento che favorì il proseguimento della specie.”.

La stremante sequenza di “perché", "percome" e "sì ma poi" che ne seguì, venne ricordata, da genitori e nonni, come il periodo in cui “Dio ce l’aveva su con quelle cazzo di lumache”.

Dopo i primi mesi di asilo, terminato l’inserimento, venne riclassificato nella categoria pulcini. Sembrava essergli passata.
Ma niente passa mai del tutto, e per molti anni a venire, se a Dio capitava, giocando in un prato, di trovare una o due lumache, si fermava ad osservarle, aspettandosi di vedere, da un momento all'altro,il compiersi del famoso "incidente evolutivo". Che nella sua mente, più che di "rotazione del sacco dei visceri e della cavità palleale attorno ad un asse verticale, con avvolgimento a spirale che coinvolge anche la conchiglia", assumeva i connotati di un epocale scontro tra Pokémon bavosi e cornuti.

martedì 24 febbraio 2015

Dio non vuole andare a dormire



Come tutti i bambini svegli, curiosi, infaticabili e rimpinzati di cioccolato dai nonni, anche Dio la sera non voleva mai andare a dormire. 
Dopo cena, gironzolava saltellando di stanza in stanza, ed essendoci solo due stanze in tutta la casa, poteva sembrare molto più isterico di quanto in realtà non fosse.

- Giochiamo a nascondino?
- L’ultima volta ti sei nascosto nell’ascensore e hai dormito lì tutta la notte...
- Giochiamo a Monopoli?”
- L’ultima volta hai acceso un mutuo on-line digitando a casaccio i tasti sulla wii...
- Giochiamo a Risiko?
- L’ultima volta ti sei infilato i carri armati nel naso e siamo stati tutta la notte al pronto soccorso…
- Vado a giocare con papà.

Bisogna riconoscere che il papà di Dio era molto più propenso al gioco serale, ma anche lui perdeva un po’ il senso della realtà, e dopo quaranta minuti di intensa attività ludica si potevano trovare pezzi di lego sparsi anche in cima all’armadio della camera da letto (dei vicini di casa).

- Diooo, metti a posto i giochi che è ora di andare a letto!!!
- Uffa mamma, ho quasi finito di montare i lego della serie Universo!
- Eh, poi domani quando ti vengo a svegliare fai le rugne (*capricci).. A nanna!!
- Ma i denti non me li lavo!
- Così quando cascano e passa il topolino a prenderli, li trova sporchi e non ti lascia neanche un soldino!
- Ma.. davvero esiste il topolino?
- Ma certo Dio, se esisti tu, perché non dovrebbe esistere lui?

Dio si lavò i denti, si mise il pigiama dei Power Ranger e si accucciò sotto le coperte. Il papà gli lesse un po’ di Spider Man e Dio si addormentò, sognando topi ed eroi mascherati. Che poi, quello che a volte vorremmo è proprio questo, qualcuno che venga a salvarci, a portarci una monetina, o il quaderno dimenticato a casa, o solamente ad aiutarci a rimettere i lego negli scatoloni. 
"Finchè sei piccolo ci pensano mamma e papà..” sognava Dio “ma dopo? … forse toccherà a me aiutare qualcun’altro a mettere a posto? Ah.. io non sgriderò mai i miei figli, io, disegnerò con loro tutte le sere… gli insegnerò a fare i cerchi col compasso, che questa cosa di tornare sempre al punto di partenza è una figata... ma si dovrebbe fare come a Monopoli, che ti danno 20 soldi ad ogni giro, e ad ogni giro di compasso si diventa più potenti, per finire come i Power Ranger…zzzzz”.

venerdì 20 febbraio 2015

C’era una volta un teologo dell’Islam

C’era una volta un teologo dell’Islam. Si chiamava Bandar al-Khalibari. 

"Di queste persone si deve ammirare l’incredibile coerenza”.


Teologo dell’Islam dichiara che la gatta che va al lardo si nutre di cibi impuri.

Teologo dell’Islam dichiara che tutti i nodi vengono al pettine ma non importa, copritevi comunque quei capelli tentatori.

Teologo dell’Islam dichiara che il riso fa buon sangue, il sangue è impuro, e "siamo a Sud di Vercelli”.

Teologo dell’Islam dichiara che al cuor non si comanda, alla donna sì, perché è un bel fiorellino delicato affidatoci da Dio, finché è pura, dopo sono tutti cacchi suoi.

Teologo dell’Islam dichiara che l’area del quadrato costruito sull’ipotenusa sarà anche uguale alla somma delle aree costruite sui cateti, ma il volume del cubo è sempre quello della Mecca.

Teologo dell’Islam dichiara che tra il dire e il fare c’è di mezzo il MarMediterraneo e saranno presto qui.

Teologo dell’Islam dichiara che un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dall’alto verso il basso pari al peso del fluido spostato, ma è bene non mischiare corpi maschili e femminili nello stesso fluido, pena la morte per lei.

Teologo dell’Islam dichiara che i legami covalenti tra atomi che mettono in comune i loro elettroni sono peccato agli occhi del misericordioso, che vuole unioni solo tra atomi e atome. Un atomo potrà sposare più atome; in caso di necessità di testimonianza, prendi due atomi; se non sono disponibili, prendi un atomo e due atome, che valgono come un atomo.

Potrei andare avanti all’infinito, e da nessuna parte è scritto che non lo farò, in futuro. Ma per ora si va a dormire.

giovedì 19 febbraio 2015

Infanzia

A volte mi capita (a volte...ahahaha), a volte mi (ahhahahahah)... A VOLTE MI CAPITA.. oh, dicevo, che mi capita di dover chiedere ai miei genitori di recuperare i bambini all'uscita da scuola, e di tenerli fino al mio rientro dal lavoro. Bambini, nonni, cartolerie, pubblicità, e un vortice di pensieri mi riporta a Dio, e alle sue prime rivendicazioni...

Domani in edicola, costruisci il tuo Universo in 84 pratiche uscite settimanali.
- Woooow, mamma me lo compri?
- No, Dio, poi ti stufi e lasci tutto a metà, e con quel che costa poi..
- No, no, questa volta lo finisco!!!
-Ti ricordi quando volevi un cucciolo e ti abbiamo preso il piccolo LiocornoTamagochi e ti sei scordato di dargli da mangiare e papà l'ha dovuto spedire in assistenza?
- Uff, che pizza... tanto lo chiedo al nonno!
- E io al nonno dico di non comprartelo, che sei pieno di scatoloni brulicanti di.. di "cosi" di carbonio, azoto e tutte le altre cagate, che poi hai perso metà dei pezzi e non si possono neanche rimontare... Anzi, sai cosa faccio domani? Prendo su un bel sacco nero e ci infilo tutta la collezione dei buchi neri che hai preso al MacGamow, che tieni sparsi sotto il letto anziché sulla mensola..
- Ti lamenti sempre che la devi spolverare tu la mensola..

E così, Dio passò una buona mezzora in punizione, niente tv e niente computer. 
Poco prima di cena tornò a casa il papà, con una confezione da 12 tubetti di PlayDoh. Dio mangiò tutte le verdure al solo scopo di non irritare ulteriormente la sua nevrotica mamma. Il papà mangio anche lui tutte le sue verdure, perché aveva colto sul viso della moglie la ben nota espressione "io lo cazzio e tu compri il pongo, mi sa che giocherai solo con quello stasera".
Il giorno dopo il nonno acquistò la prima uscita de "Il Mio Universo" a soli 1,99 €, contenente 1 particella, 1 catalizzatore e 1 "nulla".
"Vedi Cicci, ti fai sempre fregare." sentenziò la più obiettiva delle nonne, lievemente sbilanciata dal peso delle venticinque bustine di cuccioli, rane, serpenti e pony cerca amici.




martedì 17 febbraio 2015

Due

Il titolo di questo blog, “Camping, Cucina e Bon Ton nel Deserto”, nasce da uno dei miei monologhi interiori. 


Più che monologhi, il mio cervello mette spesso in scena dei dialoghi tra vari personaggi, tra i quali non sempre intervengo o compaio. A volte li lascio a sfogarsi liberamente, prendo un pacchetto di metaforici popcorn e mi siedo a guardarli. 
Ogni tanto mi stufano, me ne vado, e quando torno sono ancora là che si azzuffano, e fatico un po’ per riprendere il filo.
Dopo il 7 gennaio, l’argomento "religione" si è piazzato di prepotenza al primo posto della classifica dei più discussi.

E immagino quindi Dio, che, seduto sulle sue nuvolette, si intratteneva anch'egli in piacevoli considerazioni tra sé e sé, gettando un occhio alle simpatiche bestioline che pascolavano nell’immenso recinto che lui aveva predisposto.
Ad un certo punto, rendendosi conto che ormai le bestioline non strisciavano più, ma si organizzavano in gruppi e prendevano interessanti decisioni evolutive, decise di cominciare ad interagire con loro.
Dopo svariati millenni di strampalati tentativi di stabilire una connessione remota, gli riuscì infine di agganciare le menti di alcuni di loro, e cominciò il tentativo di travaso dell’enorme mole di conoscenza accantonata fino ad allora.

 “...e allora bla bla bla bla, si fa così, ma a volte no, è meglio cosà, blabla...
E questi sono i miei preziosi consigli per affrontare con serenità la vita, in attesa di ulteriori sviluppi tecnologici. 
Potremmo raccogliere queste nostre conversazioni in dei pratici manualetti, pensavo ad una collana editoriale a fascicoli, da intitolare “Consigli pratici per il campeggio, la cucina e le buone maniere nel Deserto”, che ne dite ragazzi? ragazzi..   Mosè! ma che centrano mò gli asini e i buoi, ma come ti viene in mente sta roba..   Maomè, a Maometto, giù le mani da quella ragazzina… devo ricordarmi di appuntargli anche sta roba dei bambini che non si toccano… Oh..oh!! mi sentite?? il server non risponde… No, cazzo… hacker asiatici?... ossignore, manco mi ricordavo di avere popolato pure sto isolone a ovest..uff.. Aspe’aspe.. ripristina rete.. Ok, rieccomi gente… ma cosa cazzo...”

E dopo 6000 anni di morte, guerre, torture e distruzioni, Dio disattivò la linea, si comprò una monumentale fornitura di PlayDoh, e mandò tutti a cagare.

...

Dio era un solitario. La storia della sua giovinezza e di come sia arrivato a combinare tutto sto gran casino, è lunga e articolata. E visto che piace dire che Dio ha creato gli uomini e poi loro hanno creato lui, mi sento serenamente autorizzata a raccontare anche la mia versione. 
Per fare questo, l'utilizzo di parolacce, la disambiguazione dei termini, il non voler mantenere un filo logico o temporale, potranno sembrare precise scelte artistiche. 
Ma si tratterà semplicemente della mia totale incapacità narrativa. 
Ho aperto un blog, mica ho fatto la Holden, io.

lunedì 16 febbraio 2015

Uno

Ok. Siamo tornati dal cinema molto tardi, quindi ero un po' assonnata.
Mentre leggevo con attenzione le istruzioni per il collegamento del modem, mio marito infilava cavi a caso, collegava prese, premeva bottoni che neanche il produttore del modem sapeva di aver montato e cambiava fornitore elettrico digitando codici a casaccio sul contatore. Poi internet è partito.


Ora, la mia totale incapacità informatica, da perfetta operatrice di call center che pronuncia trenta volte al giorno la frase "provi a spegnere e riaccendere", è finalmente emersa.

Configuro la mail, arrivano le mail dell'account di mio marito. 
Accedo al calendario, stanno pianificando lo sbarco in Normandia. 
Entro su Twitter, trovo solo i tweet e i retweet di un unico account, il cui gestore probabilmente mi prende per psicopatica. Capita, a molti.
Lancio accorati appelli a mia sorella. E quella dorme, avvolta nell'effetto copertina.
Mio marito implora pietà dal sonno, abbasso al minimo la luminosità dello schermo e apro finalmente un blog. Perché comprare bloc-notes e matita al carrefour era troppo complicato.
Ovviamente, nel buio totale che mi avvolge, disperdo, tra mini scrivania e comodino, il mouse wireless. 

... 

Approfittando delle vacanze scolastiche di Carnevale, abbiamo smollato tutta la prole ai nonni paterni, con una mossa strategica di rara finezza.
La tecnica consiste nel chiedere ai maggiori, ad alta voce, in modo che la piccola senta, "volete dormire dai nonni?". Ovviamente il giubilo festante dei maggiori contagia la treenne, che inizia a saltare al grido di "anch'io, anch'io!!". 
Al che, scatto io con un educativo "bisogna prima chiedere a nonna". 
La telefonata che ne consegue, dalla treenne alla nonna, è troppo scontata e pietosa per essere narrata.
Una volta eseguito il mesto copione, non ci è rimasto che passare un lunedì di commissioni e lavoro, per poi ritrovarci la sera, il mio bel maritino ed io, per una pizza, un gelato e caffè, e un bel film. 
Birdman, per la cronaca, l'imprevedibile virtù dell'ignoranza. Per un'ottima recensione, contattare un critico. Per me è un bel film.