martedì 15 settembre 2015

Francia 2015 (Giornate I e II)

Quest’anno, come tutti gli anni, durante le nostre ferie ho tenuto un piccolo diario di bordo. 
Essendo in versione analogica (elaborato da un software bio-chimico, stampato con meccanismo muscolare ad impulso neurale, utilizzando inchiostro in cartucce e supporto a base di cellulosa) ci metterò qualche giorno a correggere/ censurare/ digitalizzare il tutto.

Giorno I

Partiamo con energia ed entusiasmo alle 3 e mezza di notte, stipati su una (inserire aggettivo esaltante le caratteristiche dell’auto dello sponsor che prima o poi troverò) macchina (per ora, ma forza, fatevi sotto case automobilistiche, è tutta pubblicità scontatissima!!). Arrivo a Troyes h 11:00. 

Purtroppo pioviggina e la nostra passeggiata in centro non parte sotto i migliori auspici, riusciamo comunque a visitare 2 bellissime chiese gotiche (le altre 47 magari la prossima volta). Molto affascinante l’architettura medievale (di chiara ispirazione disneyana) e l’atmosfera che dona alla città.

Ripartiamo alla volta di Pommeuse e ci rendiamo conto di un simpatico fatto che renderà parte delle nostre vacanze una fantasiosa caccia al tesoro. 
Pommeuse non compare sul mio stradario (potrei citare la marca, in cambio di 4 gomme nuove), ma non importa, tanto Fra ha scaricato una mappa che funziona anche off-line. Peccato scoprire in quel momento che qualcuno (che non sembra tenerci molto ad avere l’università pagata) l’ha cancellata per fare posto a "Winx-vesti la tua fata per il ballo (acquisti in app)”…
Occhei, non importa, ho stampato per sicurezza le istruzioni e il foglio di viaggio. Le seguiremo senza la mappa, a occhio. 

(N.d.A.: Dopo 4 giorni tra campeggio, Provins, Parigi e Disneyland, ho capito dove doveva trovarsi Pommeuse sulla cartina, triangolando i dati e sbirciando su uno stradario più figo del mio in un supermercato. Volevo comprarlo ma costava 25 euro, l'equivalente di 30 croissant, per capirci!!)

Mentre ci dirigiamo verso la nostra meta finale, ignari delle 12 inversioni di marcia che ci attendono, ci cade l’occhio sul paesaggio collinare che ci circonda.. Poche case, trattori, qualche mucca sparsa e poi campi coltivati a perdita d’occhio. 
Siamo quindi immersi nell’esaltazione lirica della vita bucolica e della sua notevole salubrità (?) quando notiamo elevarsi di fronte a noi una incredibile torre di fumo bianco che termina in alto, dentro un mare di nuvoloni grigi… Cacchiarola.

- Ammazza, ci aspetta un tornado…
- Magari ci sono anche gli squali, wuaaaargggh, sharknado su disneyland!!
- Davide piantala! Che si fa? Non sembra pericoloso?

Boh, sembra anche lontana, oltre che pericolosa, e decidiamo di proseguire. 
Decisione rivelatasi corretta. 
Quello che pareva presentarsi come un demoniaco tornado devastatore di mondi e distruttore della civiltà così come la conosciamo, era in realtà una (enorme) colonna di fumo di scarico della centrale nucleare locale, assolutamente innocua secondo gli scienziati (innocua solo per le meduse e solo tra 50 milioni di anni, ma non scendiamo i noiosi e apocalittici dettagli, tanto gli scarti della lavorazione mica li tengono lì, li stoccheranno su qualche lontanissimo pianeta, tipo, non so, l’Atlantico? il Mediterraneo?).

Persa l’ispirazione poetico-campestre, torniamo a dedicarci alla mappa. Quando il contatore della benzina segna 30 km di autonomia, decidiamo di investire 50 cent., per la serenità della famiglia Grillo, e abilitiamo il traffico in roaming, quel poco che ci basta per capire dove cazzo siamo e come cazzo si arriva a quel cazzo di campeggio. Ma non eravamo nervosi cazzo, questo no, eed eccoci al Camping "Le Chien Gris", non ancora divorziati. SèPluFasil!

Finalmente arriviamo e scarichiamo i bagagli. Quest’anno ero davvero convinta di aver realizzato il miglior invaligiamento di sempre. E invece. Mancavano le calze di uno dei partecipanti. Vabbè, si è poi arrangiato con alcune delle mie, che sono unisex. 
(N.d.A.: Ottimo risultato, vedi Foto 1.)

Foto 1

Sistemato tutto, si cena. e sembra filare tutto liscio, ma manca il brio, quindi, ad un certo punto, lo sceneggiatore dei nostri dialoghi decide di mettere Davide in una situazione potenzialmente a rischio:

- Papà, ma perché le donne sono sempre così scorbutiche? (N.d.A.: Il rischio era notevolmente aumentato dal fatto di parlare al papà ma puntando lo sguardo in un'altra direzione, casualmente la mia, che avevo appena finito di cazziarlo, ma in maniera lieve, per un qualcosa che mo' mi sfugge.)
- Ma no Davide, vedi…le donne sono dei fiorellinii… (N.d.A.: E già lì mi stava partendo l’embolo...)
- Ma quale fiorellino, che quando mi dà uno schiaffo mamma mi ribalta!!!

(N.d.A.: Vorrei sottolineare che Davide è lo stesso bambino che sostiene che “se la maestra lo sgrida e papà lo scopre lo riempie di sberle”, e prima o poi ci fa arrivare gli Ass.Sociali a casa.)

Dopo cena, le nostre occupazioni tradizionali, immutate e ormai facenti quasi parte di un rito, da 12 anni a questa parte, sono: Fra alla moka, io alla preparazione mazzo di carte.

Insomma, la serata procede bene, seduti a tavola, sorseggiando un ottimo caffè e guardando i pupi giocare, riflettiamo sul tempo che passa, e loro che di anno in anno crescono e la vita è un circolo (già si sentiva lo scalpitare delle zebre che volevano irrompere in scena per cantare un medley del Re Leone) e poi... non so come, l'atmosfera si incupisce (e Fra si acchiappa la sua prima cavagnata di bastonate a carte).

La casa mobile in cui alloggiamo è di circa 25/30 m², con tazza del cesso praticamente aggettante al divano. Mentre eravamo ancora quasi tutti seduti sul divano a giocare a carte (io), ascoltare musica (Sara), imprecare (Fra), riceviamo una simpatica telefonata:

-Prrrrrr
-Prrrooontooo? Chi è?
-Sono la cacca di Ilaria, sono un po’ in ritardo ma sto arrivaaaandooooo….

Davide si è rotolato dal ridere dal divano direttamente al letto.


Giorno II

Sveglia presto, vestiti comodi, scarpe da runner Mizuno che possiedo da 7 anni ma sono sempre valide e funzionali e hop hop… via! Una fresca e agile corsetta verso la boulangerie. Rapido ritorno a casa, con una fragrante (vabbè, due fragranti) baguette sotto il braccio, e giù una serie da 4 x 3 ripetizioni di inzuppamento baguette con nutella in un caldo cappuccino. Addominali salvi anche stavolta (li colleziono, sono già a 5 strati).

La mattinata viene dedicata a riposo&relax in piscina. La temperatura dell’acqua dev’essere all’incirca sui 6 gradi, perchè vedo tutti i nostri co-campeggiatori (dall’aspetto un po’più nordico), spaparanzati con costume e crema protettiva 30. I miei figli hanno la muta da sub felpata… 

Quando le labbra di Ilaria diventano viola, è il segnale che forse è il caso di andare un po' nell’area bimbi, ma anche lì non avremo miglior fortuna, in quanto un bimbetto decide di cagarci dentro e il suo papà si “dimentica”di pulire.

-Pranzetto? 
-Siiii!!!! 
-Partitina digestiva? 
-Sì, dai ieri ero stanco, oggi ti scasso

Mezz'ora dopo, Fra decide che è venuto il momento di chiudere con le carte per tutta la vita e oltre, quindi decidiamo di andare a fare una gita.

La nostra meta è Provins, famosa per le sue fortificazioni murarie e la imponente Torre Cesare. 

Per calarci meglio nell’atmosfera delle incursioni barbariche dell’Alto Medioevo, "leghiamo i cavalli in piazza" e ci dirigiamo con fare arcigno e minaccioso alle vetrine della boulangerie locale, che decidiamo immediatamente di porre sotto assedio. Una volta sfondata la porta d’accesso principale, ci impossessiamo di 2 éclaire al cioccolato, 2 “polonaise”, una crostatina mandorle e lamponi e un brownie al cioccolato (10€).

Come simbolo della conquista territoriale, scartiamo il nostro bottino e lo inghiottiamo/ dilaniamo, seduti su una panchina del giardino del municipio, sotto gli occhi esterrefatti dei due cigni del laghetto artificiale. Soprattutto la Polonaise, che non avendo il cucchiaino, dobbiamo scavare con le dita direttamente dallo stampino di stagnola, ci dà un aspetto barbarico.

Per smaltire passeggiamo fino alla Torre Cesare dove, per la gioia di Davide, essendo la Festa del Raccolto (credo) sfilano in parata i trattori storici e poi le macchine vecchie. Non ricordo i modelli, ma mi sembra fossero una “ohguardaquella”, un paio di “mammachefigaquella” e tantissime “quellaèunagranmacchinapapà!!”.
Ultima visita alla chiesa di Saint-Ayoul, che credo compaia su tutti i principali manuali di restauro architettonico, alla voce “Come Non ristrutturare una Chiesa del 1300. Lezione 1: non ubriacarsi”. 

-E quello?
-Sarà il santo locale, amore (N.d.R.: Ayoul, ovviamente.), vedi, è decollato.
-E dov’è atterrato?
-AHAHAHAHAA (so’ figli miei).





Annotazione Post Vacanza:

Dopo qualche giorno (più di 5, meno di 3000), una brochure illustrata di Provins (chiesa, museo artigianato locale, Torre, veniteci a visitare siamo fighissimi, etc.) gironzolava ancora per il soggiorno. Un membro della famiglia, adulto, attualmente non impegnato a giocare col computer ma a scrostare il termosifone per ridipingerlo (non voglio però dire chi di noi, per la praivasi) acchiappa la brochure e mi fa: “Bella sta cittadina, riusciamo ad andare a visitarla?”.

Se il prossimo anno lo porto in Spagna e gliela spaccio per Portogallo magari ci casca. (N.d.A.: Non che non voglia andare in Portogallo, ma che viaggio lungo…)

... To Be Continued ...



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